SEO 11 – Seo Off Page e Link Building

Link earning vs link building

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“Linkare”  significa dire a Google che la pagina linkata è rilevante per quella una data keyword o key-phrase.

Una buona link strategy nella SEO ti da il potere di influenzare i motori di ricerca, dunque di apparire al meglio su Google.

Poiché i link sono segnali di interesse, risulta evidente che ottenere dei link è una naturale conseguenza dell’avere contenuti di qualità sul proprio sito. Ma d’altro canto, l’acquisizione di link inseriti spontaneamente potrebbe risultare un processo lento.

Per questo motivo, molti SEO hanno negli anni ideato diverse tattiche per ottenere link da altri siti in maniera non spontanea. L’insieme di queste tattiche prende il nome di link building (costruzione di link).

Nel mondo del SEO, ottenere un link da un altro sito web al tuo sito è un grande risultato. Tale legame è visto dai motori di ricerca come un’approvazione. I motori di ricerca considerano come fattore il numero di link che puntano al tuo sito, quando determinano il posizionamento del tuo sito nei loro indici. “Link Juice” è un termine non scientifico per il cosiddetto potere che il link fornisce al tuo sito web o pagina web in questione.

Queste tecniche, soprattutto in alcuni settori molto competitivi, sono state utilizzate in maniera eccessiva, arrivando ad essere fenomeni di spam. C’è stato un tempo in cui pratiche come scambio link, link spam su blog e forum, iscrizione compulsiva a directory (liste di link) di dubbia qualità erano pratiche all’ordine del giorno, e funzionavano molto bene per la SEO.

Per arginare questi fenomeni manipolatori, Google aggiorna costantemente i suoi algoritmi di ranking, introducendo nuovi e sempre più sofisticati sistemi per individuare link non naturali – il più famoso dei quali è l’algoritmo chiamato Penguin – o altre tecniche di spam, e prendere provvedimenti di conseguenza, ovvero penalizzare i siti che fanno uso di queste pratiche nelle sue classifiche.

Approfondisci: https://socialengagement.it/posizionamento-sito-link-building-strategy/

Analisi dei tuoi backlink

Fra i tanti sistemi di analisi dei backlink consiglio quello di ahrefs che visualizza tutti i backlink e ne associa un punteggio di autorità

https://ahrefs.com/it/backlink-checker

COSA DICE SEMRUSH Su come costruire una strategia di link building:

-> https://it.semrush.com/blog/14-strategie-di-link-building-scelte-dai-professionisti-nel-2020/

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Al sondaggio hanno preso parte specialisti di quattro professioni: imprenditori – 38,29%; specialisti interni (in-house) – 30,24%, consulenti SEO / liberi professionisti – 22,44%; e specialisti SEO che lavorano in agenzia – 9,02%.


Link earning

Per Link earning (o Linkbait), letteralmente guadagnare link, si intende la produzione di contenuti interessanti al fine di attirare link naturali (“bait” significa infatti “esca”). Se scrivi cose utili, interessanti, divertenti, gli utenti saranno portati spontaneamente a linkare il tuo sito, poiché i link rappresentano in ultima analisi una sorta di “voto” redazionale alla qualità di un contenuto.
L’attività di link earning può essere effettuata mediante la produzione di articoli d’interesse per una determinata nicchia (ricerche, studi, novità, documenti ufficiali, interviste, etc.), ma anche con la realizzazione di contenuti multimediali, come ad esempio video o infografiche. Queste ultime sono attualmente molto in auge per via del loro buon potenziale virale.

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Guest Blogging

Il Guest Blogging consiste nel cercare blog o riviste online disposte ad ospitare. Si tratta di uno scambio equo: il sito che ospita ottiene nuovi contenuti gratis, chi scrive l’articolo ottiene in cambio un link al suo sito.

Questa attività è un ottimo strumento di pubbliche relazioni (Digital PR) oltre che di link building, ma occorre farlo rispettando alcune semplici regole. E’ buona norma prima di tutto scrivere come se scrivessimo sul nostro sito, se scriviamo infatti articoli di scarsa qualità al solo scopo di ottenere un link perderemmo la fiducia (di conseguenza probabilmente anche al possibilità di essere pubblicati) di chi ci ospita.

Un’altra regola è non farsi ospitare da siti di scarsa qualità o non pertinenti, altrimenti non otterremmo alcun vantaggio.


Digial PR?

Le digital PR sono la versione digitale delle relazioni pubbliche, ovvero tutte le attività di comunicazione finalizzate allo sviluppo di relazioni con istituzioni, aziende, organi di stampa, consumatori (ma anche “influencer” come giornalisti e blogger) con l’obiettivo di promuovere un marchio o prodotto.

Gli influencer (traducibile con il neologismo “influenzatore”), come suggerisce la parola stessa, sono persone in grado, grazie alla loro notorietà o autorevolezza riconosciuta, di influenzare l’opinione di altre persone riguardo a un tema (come un prodotto o un brand).

Grazie alle digital PR potremmo, ad esempio, instaurare relazioni con blogger e giornalisti di riviste online con lo scopo di far pubblicare articoli che parlano del nostro prodotto o brand. Naturalmente quest’attività può darci un vantaggio a livello di reputazione, ma – se riusciamo a far includere un link nell’articolo – anche lato SEO.

Quasi sempre  per ottenere un articolo o una recensione positiva, l’azienda regala un suo prodotto al blogger, se non altro per permettergli di provarlo. Le fashion blogger influenti sono abituate a ricevere quintali di vestiti, borse ed oggetti di moda in regalo dalle aziende produttrici.


Commentare?

Un altro metodo è quello di commentare su blog e forum di settore inserendo un link ad una pagina del proprio sito. Come per tutte le altre tecniche in questo elenco, c’è un modo giusto ed uno sbagliato per commentare su blog e forum con l’obiettivo di ottenere link.

Mentre è perfettamente lecito rispondere alla domanda di un utente inserendo un link ad un articolo di approfondimento sulla questione posta, tutt’altra cosa è inviare commenti di spam pubblicizzando i propri prodotti (cosa che probabilmente porterebbe, oltre che alla rimozione del tuo link, anche all’espulsione dalla comunità). Dunque, se partecipi alle discussioni ed inserisci link che davvero aiutino gli utenti, questa diventa una buona tecnica di link building.

Ovviamente, in questo caso dovrai avere sul tuo sito informazioni realmente utili, che rispondano alle domande postate dagli utenti, per cui questa pratica è in un certo senso complementare alla tua attività di blogging.

Ti consiglio anche di leggere sempre il regolamento di un forum, e di non postare su blog e forum non pertinenti al tuo settore.

I tool per il link building

Comprare link?

Comprare link è espressamente vietato dalle linee guida di Google: qualunque pubblicità, sia essa banner o pubbliredazionali, che contiene link che passano il PageRank non è consentita.

Ti sconsiglio di effettuare questa pratica in maniera massiva. Sebbene in alcuni casi sia difficile per Google stabilire se un link è stato comprato o meno, è lecito supporre che abbia già stilato una lista di siti che notoriamente praticano la vendita di link, bollandoli come sospetti.

Valuta quindi attentamente la questione, tenendo conto soprattutto del rischio a cui puoi andare incontro.

Link sui social?

Come apparire dunque su Google grazie ai Social Media?

  1. Ottimizza la URL pubblica di pagine e profili affinché contengano le chiavi che vuoi intercettare
  2. Su Facebook assicurati d’impostare la privacy della tua pagina su “Pubblica” e qualora desideri cambiare la URL attuale ricorda che il cambiamento non può avvenire per più d’una volta.
  3. Posta articoli su Linkedin Assicurandoti che url, titoli h1 e h2 siano ottimizzati per le tue parole chiave

La presenza sui social media influisce positivamente sulle SERP branded con la comparsa delle nuove funzionalità SERP, in genere cliccate dagli utenti, come nell’esempio seguente:

E i social?

C’è link building errata (e molto diffusa) convinzione che il guadagno principale di share e contatti dei propri link avvenga tramite i social media.

BuzzSumo ha analizzato la correlazione tra azioni dei social media su un campione di 1 milione di articoli estrapolati dal proprio database, per poi calcolare la relazione tra le singole pagine e i link in entrata.

Immagine creata da webcampania.it

La correlazione tra i link e le condivisioni via social

La stragrande maggioranza delle pagine analizzate, ben più del 75%, riceve zero link in entrata, nessuna azione o condivisione via social. Il rovescio della medaglia è quanto invece avviene sui social: solo pochi(ssimi) articoli hanno un elevato numero di interazioni tra gli utenti.

Non far parte del 10% dei link, cioè di quelli con un elevato numero di interazioni via social fa capire che non c’è intenzione (o non ci sono le capacità) da parte dell’autore di ottenere link o di aumentare il proprio traffico.

Le correlazioni tra i link e le condivisioni via social sono pressoché nulle.

Il rapporto con Google+ è di 0,0058, con Facebook di 0,0221 e infine Twitter, che risulta avere il rapporto più alto, si ferma a 0,0281.

Numeri che in termini di conversione significano poco o nulla e attestano una bassa utilità dei social per il processo di link building.